IL PROGRAMMA ARCHIVUM
Archivum 1.1 è un programma (di tipo database) creato dal prof. Nicola Tangari (Università degli studi di Lecce) e sviluppato in collaborazione con Bonifacio Baroffio, Giulio Cattin e Marco Gozzi, finalizzato alla descrizione dettagliata del contenuto di libri liturgici (manoscritti e a stampa) con musica. Il rilevamento avviene per schede; ciascuna scheda si riferisce ad un singolo componimento o ad una sezione di componimento (nel caso di brani pluripartiti). La figura mostra la schermata di inserimento dei brani.
I campi in cui è
strutturato il database sono i seguenti:
1)
<Numero identificativo del brano> fornito automaticamente dal programma
2) Sigla della fonte indicizzata (manoscritto, edizione o repertorio)
3) Numero progressivo del pezzo all'interno della fonte
4) Numero di pagina o di carta ove si trova il pezzo nella fonte
5) Formulario (collocazione o destinazione liturgica), vedi elenco liturgico (Sigle I)
6) Azione liturgica specifica (ora liturgica), vedi elenco delle azioni (Sigle II)
7) Forma (tipo di canto), vedi elenco delle forme (Sigle III)
8) Modo d'impianto
9) Incipit testuale (vedi norme)
10) Explicit testuale (vedi norme)
11) Incipit musicale (rilevato secondo le norme dell'Appendice I)
12) Explicit musicale (rilevato secondo le norme dell'Appendice I)
13) Riferimento (incipit del brano principale di cui fa parte il versetto o sezioni collegate)
14) Repertori di riferimento (Sigle IV)
15) Note
Si descrivono qui di seguito i campi in dettaglio:
1) <Numero identificativo del brano>
Campo numerico, 5 caratteri (max 99999), obbligatorio, no-edit, indicizzato.
Si tratta di un numero fisso e unico che sara` assegnato automaticamente dal programma quando i singoli archivi relativi alle singole fonti saranno unificati. Non e` un numero che viene digitato in fase di immissione dei dati, ma di un numero assegnato dal programma in fase di unificazione dei vari archivi.
2) Sigla della fonte indicizzata (manoscritto, edizione o repertorio)
Campo ASCII, 25 caratteri, obbligatorio, no-edit, indicizzato.
Questo campo contiene la sigla della fonte (manscritto, edizione o repertorio) contenente il brano cui si riferisce la scheda. Nell'ambito della procedura di immissione dei dati, la sigla e` stabilita a priori dai responsabili del progetto che manterranno l'integrita` della tabella di relazione (sigla = indicazione bibliografica estesa).
3) Numero progressivo del pezzo all'interno della fonte
Campo ASCII, 10 caratteri, obbligatorio, edit, indicizzato.
Numero progressivo attribuito al singolo brano all'interno della fonte o, qualora assente, attribuito dallo stesso operatore prima di iniziare l'attività di acquisizione dati. Il lavoro di numerazione della fonte va fatto prima di iniziare a schedare e con la massima cura per evitare omissioni. Data la presenza di numeri complessi (con decimali, ed eventualmente bis, ter ecc.) si e` scelta la gestione ASCII anziche` numerica. NB: il numero deve essere sempre di 4 cifre (più eventuali decimali), perciò non si digita "1", ma "0001". Se tra i numeri 0106 e 0107 (ad esempio) ci si accorge di aver dimenticato un brano (o un versetto di un brano), lo si immette in una nuova scheda con il numero 0106,5.
4) Numero di carta o di pagina della fonte
Campo ASCII, 10 caratteri, obbligatorio, edit, indicizzato.
Numero di pagina o carta dove si trova il singolo brano all'interno della fonte. Nel caso di cartulazione l'indicazione sara` posta secondo la seguente codifica:
Es.: 125va.
125 = numero di carta
v = indicazione di recto (r) o verso (v)
a = indicazione di colonna (a,b,c ecc.) cominciando dalla prima a sinistra ove vi siano più colonne.
Se la fonte possiede degli errori di numerazione è necessario procedere ad una nuova numerazione da parte dell'operatore (di solito per carte), ma è bene mantenere come primaria la numerazione originale (o una delle numerazioni originali, visibile sul manoscritto), per permettere il riscontro ad altri studiosi che osservano il manoscritto o che hanno accesso ad altri esemplari a stampa della stessa opera. L'eventuale nuova numerazione va scritta di seguito a quella originale, tra parentesi quadre.
Nel caso un pezzo si presenti incompleto (solo incipit o simili) si ponga un asterisco dopo il n° di carta o di pagina (senza interporre spazi).
5) Formulario (collocazione o destinazione liturgica); in sigla
Campo ASCII, 25 caratteri, non obbligatorio, edit, indicizzato.
Indicazione del formulario (la festa, l'occasione liturgica a cui si riferisce il brano), come ad esempio la terza Domenica di Avvento, la festa di S. Francesco, la commemorazione di una Vergine e martire, secondo le sigle proposte. Si puo` indicare anche piu` di un formulario.
6) Azione liturgica specifica (ora liturgica), in sigla
Campo ASCII, 10 caratteri, non obbligatorio, edit, indicizzato.
Indicazione attraverso la sigla dell'azione liturgica (l'ora liturgica o il momento particolare della liturgia in cui viene cantato il brano). L'indicazione puo` essere molteplice e deve essere data secondo la codifica riportata nell'elenco delle azioni.
7) Forma (tipo di canto), in sigla
Campo ASCII, 3 caratteri, obbligatorio, edit, indicizzato.
Indicazione della forma liturgica (il tipo di brano). L'indicazione e` obbligatoria, non puo` essere molteplice e deve essere data secondo la codifica riportata nell'elenco delle sigle relativo alle forme. Nel caso di componimenti composti da più sezioni distinte (pezzi con uno o più versetti come Introiti, Alleluia, Graduali, Responsori, ad esempio; oppure strofici come versus, inni e sequenze) si fa una scheda per ciascuna sezione (e quindi per ciascun versetto o strofa), nel caso delle sequenze si fanno schede distinte anche per i versetti con identica melodia.
Le composizioni che prevedono la possibilità di essere cantate con l'aggiunta dell'alleluia finale nel tempo pasquale vanno schedate due volte, la prima senza alleluia, la seconda con explicit diverso e in nota la segnalazione: "var.TP".
Per tutte le forme pluripartite (e solo per le forme pluripartite), le schede relative alle sezioni successive alla prima vanno completate con l'indicazione (nel campo riferimento, vedi n° 13) delle prime tre parole dell'inizio dell'intero brano, seguite dalla sigla della forma (cfr. Sigle III) tra parentesi tonde e precedute dal numero della scheda madre.
Dalla scheda madre si fa riferimento al primo versetto (o alla prima sezione successiva), senza indicare il numero di scheda (indicando solo l'incipit testuale, ossia le prime tre parole, e tra parentesi la forma della sezione)
È in preparazione una guida liturgica elementare per gli operatori, che raccoglie le definizioni delle varie forme e ne descrive la schedatura.
8) Modo d'impianto
Campo numerico, 1 carattere, non obbligatorio, edit, indicizzato. La cifra '0' (campo vuoto) indica che siamo in presenza di un componimento privo di notazione; la cifra '9' indica invece una composizione anarcoide o di difficile classificazione dal punto di vista modale (componimento dal modo incerto, irregolare o comunque di dubbia classificazione). Il punto di domanda '?' si usa per i casi in cui l'operatore non è in grado di stabilire il modo e suggerisce un'aiuto da parte dei revisori. È perciò necessaria una particolare cura da parte degli operatori nell'evitare di lasciare il campo vuoto (con lo '0') per negligenza o per incompetenza.
9) Incipit testuale
Campo ASCII, 50 caratteri, obbligatorio, edit, indicizzato.
Si riportano le prime sei parole del testo del brano secondo una grafia normalizzata e senza punteggiatura. In nota si segnalano eventuali grafie particolari o errori della fonte. Le abbreviature devono essere sciolte (ad es xpus = christus; dns = dominus). Si usera` la maiuscola soltanto per la lettera iniziale della prima parola; tutte le altre parole vanno in minuscolo. La "j" va trascritta con semplice "i"; i nomi biblici vanno pure riportati alla grafia più usuale (ephraim, beniamin, ierusalem, iacob, elia). La y va invece mantenuta quando non è semplice forma grafica per 'i' (hymnus, hyssopo, babylonis, aegypto, kyrie, martyres, moysen, abyssos, ma inclita, non inclyta). In caso di dubbio è bene fare riferimento ai libri solesmesi (Triplex, Antiphonale Monasticum, ecc.).
Per gli Alleluia si riporta solo l'incipit del versetto, escludendo la parola 'Alleluia'.
Per i repetenda dei grandi responsori (quelli dei responsori brevi non vengono rilevati) è bene integrare l'incipit tra parentesi quadre fino alla sesta parola.
10) Explicit testuale
Campo ASCII, 25 caratteri, non obbligatorio, edit, indicizzato.
Le ultime tre parole del testo del brano, tutte in carattere minuscolo, in ordine inverso. Non è sempre immediato il riconoscimento delle ultime parole effettivamente cantate nel pezzo o nella sezione. Si citano qui alcuni casi normalmente ambigui:
Introito: l'explicit è rappresentato dalla fine dell'antifona, non dalla fine del versetto o della dossologia, né dalla differentia (per il versetto e per dossologia+differentia vanno fatte due altre schede). Nell'introito 'Ad te levavi', ad esempio, le ultime tre parole da riportare, nell'ordine inverso, sono: confundentur non exspectant; nell'introito di Pasqua 'Resurexi et adhuc' le parole sono: alleluia alleluia tua. Lo stesso avviene per alcune antifone che possiedono forma analoga, come Mandatum novum do vobis e le successive del Giovedì santo.
Alleluia: si scrive solo 'alleluia'. NB: per l'explicit musicale valgono le ultime note dell'Alleluia (melisma sulla 'a' finale della parola); l'explicit musicale del versetto sarà nella scheda del versetto.
Responsorio: indicare le ultime parole del corpo del responsorio, prima del primo versetto. Ad es. nel resp. 'Emendemus in melius' per la processione del mercoledì delle Ceneri le tre parole finali sono: tibi peccavimus quia.
Le composizioni che prevedono la possibilità di essere cantate con l'aggiunta dell'alleluia finale nel tempo pasquale vanno schedate due volte, la prima senza alleluia, la seconda con explicit diverso e in nota la segnalazione: "var.TP".
11) Incipit musicale
Campo ASCII, 44 caratteri, non obbligatorio, edit, indicizzato.
Le prime 15 note del brano, codificate secondo la codifica in Appendice I.
12) Explicit musicale
Campo ASCII, 44 caratteri, non obbligatorio, edit, indicizzato.
Le ultime 15 note del brano, codificate secondo la codifica in Appendice I e a ritroso.
Si tenga presente che per Introiti, Alleluia, Responsori e Versus devono essere rilevate le ultime note della sezione A, non dei versetti successivi (che vanno codificati autonomamente).
13) Riferimento
Campo ASCII, 35 caratteri, non obbligatorio, edit, indicizzato
Il campo deve essere compilato in presenza di una forma pluripartita e solo in questo caso (non si compila, ad esempio, nel caso di un salmo o di un cantico preceduto da una antifona, in quanto non si tratta di due parti di una stessa unità formale, ma di due forme distinte con caratteristiche testuali e musicali diverse).
Le schede relative alle sezioni successive alla prima devono recare in questo campo le prime tre parole dell'inizio dell'intero brano, seguite dalla sigla della forma tra parentesi tonde e precedute dal numero della scheda madre.
Nella scheda madre si fa riferimento al solo primo versetto (o alla prima sezione successiva), senza indicare il numero di scheda (indicando nel campo 'riferimento' solo l'incipit testuale, ossia le prime tre parole, e tra parentesi la forma della sezione)
Per gli introiti è perciò obbligatorio segnalare in questo campo le prime tre parole del versetto salmodico seguite da '(vin)'. Per i graduali è necessario indicare ugualmente le parole del versetto, seguite da '(vgr)'. Il campo va compilato obbligatoriamente anche per alleluia, offertori (purché abbiano i versetti), responsori (brevi e prolissi), inni, sequenze, salmi, eccetera.
14) Repertori di riferimento (Sigle IV)
Campo ASCII, 25 caratteri, non obbligatorio, edit, indicizzato.
Sigle e posizioni del brano nei principali repertori (vedi Sigle IV). La sigla del repertorio deve essere seguita, senza spazio, dal numero di pagina.
15) Note
Campo ASCII, 50 caratteri, non obbligatorio, edit, indicizzato.
Tutto cio` che si dovra` aggiungere (ma in modo molto sintetico). Per gli inni indicare, nella scheda madre, il n° di strofe successive presenti. Se del pezzo è presente solo il richiamo in una rubrica, porre nella scheda un asterisco dopo il numero di pagina o di carta; nel campo relativo all'incipit testuale scrivere solo ciò che compare nella fonte e aggiungere in nota l'eventuale richiamo alla carta o alla pagina dell'originale presente nella rubrica, con riferimento al numero del pezzo nel database (ad es.: 'richiamo a c. 34 = 0278'). Nelle note è sempre meglio riportare testualmente eventuali rubriche latine (abbreviate, se necessario) piuttosto che traduzioni italiane.
Nel campo note è bene segnalare anche i suoni liquescenti (che nell'incipit e nell'explicit musicali vanno trattate come suono pieno). Se, ad esempio, si trova una nota liquescente nel terzo suono dell'incipit musicale, si indicherà nel campo note: 'liq 3i'; se è la decima nota: 'liq 10i'; se invece la liquescenza si trova nell'explicit, al posto di 'i' si indica 'e' (liq 3e; liq 10e), in questo caso il terzo suono dell'explicit è il terzultimo, non il dodicesimo (anche nel conto delle liquescenze degli explicit si usa il moto retrogrado).
La figura seguente mostra la schermata del programma relativa alla
visualizzazione in formato tabellare dei dati.
APPENDICE I: NORME PER LA TRASCRIZIONE DELLE MELODIE CON CODICE ALFANUMERICO
Il codice si compone di 15
posizioni, ciascuna delle quali (ad esclusione della prima) può contenere da
uno a tre segni. La prima posizione è occupata dalla lettera che identifica
l'altezza melodica della prima nota, eventualmente seguita dal segno di
collegamento neumatico (indicato con =). La lettera da usare è scelta secondo
lo schema seguente: A per la, B per si, C per
do, D per re, E per mi, F per
fa, G per sol; l'ottava superiore è indicata con lettere
minuscole ('c' indica il suono corrispondente alla linea sulla chiave di do).
Le posizioni seguenti
segnalano gli intervalli tra i suoni espressi in semitoni (ad es. +2 significa
tono ascendente, -2 significa tono discendente); per uno schema degli
intervalli fra le singole note espressi numericamente si veda la Tavola delle
corrispondenze. Nel caso di unisono si indica la cifra 0 [spazio
+ 0]. Sono indicate anche le note ribattute. La liquescenza è contata
come suono pieno (si raccomanda di segnalarne la presenza nel campo 'note': "liq
3i"). Se due suoni sono collegati da un raggruppamento neumatico, dopo
l'intervallo si pone il segno '=' (uguale). Se non compare il segno '=' si
deve in ogni caso premere la barra spaziatrice.
Il programma accetta anche
lo spazio al posto del segno '+'.
Esempi di incipit (dal Graduale Romanum):
D 0=+3=-3 +3 0= 0= 0 -3=+2=-2 +3=-1 +1 Introito 'Resurrexi et adhuc'
a=-2 0=+2 0 0 0 0 0 0=-2 0=+4 0 Vers. Domine probasti (Int. Resurr.)
a=-2 +3=-1=-2 +2=-4 +4=+3 0= 0= 0=-3=-2 Graduale 'Haec dies / Confitemini'
G 0 0=+2=+3 -3=+5 -3=+3 0 0 -3 +3=+2= Alleluia 'Pascha nostrum'
D -2 +2 +3 +2 -2 -1 -2 +7 -2 -3 +3 -2 -1 Seq. 'Victimae paschali' (1° vers.)
Esempi di explicit:
E=+1 0 0=+2=-3 0=+1=-3 +3= 0= 0 +2 0= Introito 'Resurrexi et adhuc'
E +3 +2=-2 -2=+2 +2 0 0 0 0 0 0 0 Vers. Domine probasti (Int. Resurr.)
a=+3=-1 -2=+3=+4=-2=+2=-2 +2=-2=-2 +2=-2 Graduale 'Haec dies / Confitemini'
a=+3=-1 -2=+2=+1=+2=+2=-4 0=-3=-2 +7=-2 Vers. Confitemini del grd. Haec dies
G=+2 0=+2 -2=+3=-3 -4=+4=-2 +2=-2 +7 -7= Alleluia 'Pascha nostrum'
D +2 +1 +2 -3 +3 +2 -7 +2 +1 +2 -2 -3 -2 Seq. 'Victimae paschali' (1° vers.)
D 0=+2 +1 -5 +2=-2 +2=+2=-2 0 +2=+1 +2 Sequenza 'Victimae paschali' (fine).
Tavola delle corrispondenze
do do
0
do re
+2
do mi
+4
do fa
+5
do sol
+7
do la
+9
do si
-1
do sib
-2
do la
-3
do sol
-5
do fa
-7
re re
0
re mi
+2
re fa
+3
re sol
+5
re la
+7
re sib
+8
re si
+9
re do
-2
re si
-3
re sib
-4
re la
-5
re sol
-7
re fa
-9
mi mi
0
mi fa
+1
mi sol
+3
mi la
+5
mi si
+7
mi re
-2
mi do
-4
mi si
-5
mi la
-7
mi sol
-9
fa fa
0
fa sol
+2
fa la
+4
fa sib
+5
fa do
+7
fa re
+9
fa mi
-1
fa re
-3
fa do
-5
fa sib
-7
fa la
-8
sol sol
0
sol
la +2
sol
sib +3
sol
si +4
sol
do +5
sol
re +7
sol
mi +9
sol
fa -2
sol
mi -3
sol
re -5
sol
do -7
sol si
-8
la la
0
la sib
+1
la si
+2
la do
+3
la re
+5
la mi
+7
la fa
+8
la sol
-2
la fa
-4
la mi
-5
la re
-7
la do
-9
sib sib
0
sib do
+2
sib re
+4
sib fa
+7
sib
sol +9
sib
la -1
sib
sol -3
sib fa
-5
sib re
-8
si si
0
si do
+1
si re
+3
si mi
+5
si sol
+8
si la
-2
si sol
-4
si mi
-7
si re
-9
INTERVALLI (+ o -):
Unisono 0 (spazio+0)
Semitono
1
Tono
2
Terza minore /
maggiore 3 / 4
Quarta
5
Quinta
7
Sesta minore /
maggiore 8 / 9